The Midnight Club è una serie tv Netflix basata sul libro del 1994 di Christopher Pike e racconta la storia di un gruppo di adolescenti che vivono in una vecchia casa adattata ad ospizio, che accoglie giovani malati terminali: il Brightcliffe Hospice. Nel tentativo di divertirsi e distrarsi, gli sfortunati ragazzi si incontrano ogni sera a mezzanotte in biblioteca per raccontare storie spaventose. Le storie raccontate vengono rappresentate sullo schermo e i ragazzi del Midnight Club interpretano tutti i personaggi, consentendo la realizzazione di un nuovo cortometraggio di un genere diverso incastonato all’interno di ogni episodio.
The Midnight Club: La nuova serie horror targata Netflix
La serie prende il via con l’arrivo al Brightcliffe Hospice di Ilonka (Iman Benson), un’adolescente che ha appena ricevuto la diagnosi e che ha deciso di trasferirsi lì dopo aver sentito parlare di un’ex paziente miracolosamente guarita dal suo stesso tumore dopo il soggiorno nella struttura. Ilonka non è lì per morire. È lì per sopravvivere, con ogni mezzo necessario. E a volte i mezzi in questione implicano sfidare la ben intenzionata ma un po’ misteriosa proprietaria della casa, interpretata da Heather Langenkamp (“Nightmare on Elm Street“), ed eseguire spaventosi rituali in un inquietante seminterrato, secondo le istruzioni di una misteriosa signora incontrata nel bosco circostante (Samantha Sloyan).
Nel corso degli episodi tutti i ragazzi del Brightcliffe imparano che il fatto che tu stia morendo non significa che debba smettere di vivere e che, in realtà, stiamo tutti morendo, per tutto il tempo della nostra vita. Tutto ciò è arricchito dalle storie di fantasmi e dal modo in cui vengono utilizzate per esprimere tutte le emozioni che questi sfortunati adolescenti stanno provando, indipendentemente dal fatto che stiano rimpiangendo la vita che hanno vissuto o soffrendo per quella che non vivranno. Una delle storie parla di una ragazza che fa un pericolosissimo patto con il diavolo, um’altra parla di viaggi nel tempo, un’altra ancora di una strega adolescente che riesce a vedere il futuro. C’è una storia ispirata ai film horror giapponesi e un’altra slasher che il narratore si rifiuta di portare a termine. I ragazzi si aggrappano ad ogni parola degli altri mentre le storie vengono raccontate, come se il Midnight Club fosse l’ultima cosa a tenerli in vita, anche se quasi tutte le storie si concludono con la morte.
Come è inevitabile che sia, alcune delle storie sono più eccitanti, commoventi e angoscianti di altre, ma tutte loro si inseriscono sorprendentemente e senza intoppi nella struttura della serie.
Commento finale sulla serie tv
Il risultato di tutto ciò è una meravigliosa serie YA che riesce perfettamente a bilanciare ciò che potrebbe sembrare uno stucchevole e sentimentale racconto strappalacrime con il tipico horror di Mike Flanagan (The Haunting of Hill House, The Hounting of Bly Manor, Midnight Mass) impregnato da fantasmi leggermente attenuati rispetto alle sue precedenti serie tv e più simili a metafore che ci raccontano la lotta e la paura di questi giovani protagonisti alle prese con la propria condizione mortale e al loro interrogarsi su cosa ci sia dopo la morte.
Nel complesso, la prima stagione della serie Netflix The Midnight Club è immensa. Potrebbe non essere lo stesso tour de force sulla fede di Midnight Mass, ma riesce a raccontarci una meditazione avvincente sulla fede e sulla sua capacità di guarire. La nuova serie tv di Netflix è una rappresentazione attenta di adolescenti che si riconciliano con malattie terminali e morte attraversando altre tematiche serie – autolesionismo, sesso, alcol e droghe – ma nella quale la tragedia non è il fattore determinante. In questa storia l’amore è la forza prevalente, non importa quanto diventino bui i corridoi.